Anatocismo nel conto corrente affidato: cosa è e che comporta
Quali sono le norme che disciplinano l’anatocismo bancario, cosa comporta e come recuperare gli interessi applicati illegittimamente
Il termine "anatocismo" deriva dal greco anatokismós (composto di ana- «sopra, di nuovo» e tokismós «usura») e consiste nel calcolo degli interessi passivi sugli interessi che già sono maturati nel tempo. Attraverso questa pratica al debitore verranno sommati gli interessi maturati nel periodo sul capitale ottenuto in prestito e, quindi, dovrà pagare, nel periodo successivo, interessi su un valore più alto, rispetto al solo capitale, in quanto quest’ultimo sarà aumentato degli interessi già maturati.
L’anatocismo viene frequentemente applicato dalle banche nei contratti di affidamento bancario, rappresentando un costo ingente per le aziende le quali si sono viste addebitare, nel corso degli anni, ingenti somme a titolo di interessi passivi e commissioni su un capitale più alto di quello preso a prestito.
Anatocismo bancario: quali norme lo disciplinano
Nel corso degli anni le regole sull’anatocismo bancario sono state molte volte riviste e hanno subito variazioni; iniziamo con il dire che la prassi anatocistica viene anzitutto regolata dall'articolo 1.283 del codice civile il quale prevede che “in mancanza di usi contrari, gli interessi possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi”. Le prime sentenze di cassazione risalgono alla fine degli anni ’90 e stabiliscono un divieto di tale pratica da parte delle banche. Se fino al 30.06.2000 l’anatocismo è stato vietato, nel periodo che va dal 1.7.2000 al 31.12.2013 invece il legislatore è andato in soccorso del ceto bancario, disciplinato tale pratica e consentendo agli istituti di credito di applicare anatocismo purché vi la così detta pari reciprocità nel conteggio degli interessi attivi e passivi. A partire dal 1° ottobre del 2016, l’anatocismo è vietato per tutte le operazioni bancarie, e quindi le banche non possono in nessun modo calcolare interessi sugli interessi dovuti dal cliente.
Anatocismo: cosa comporta per il debitore
Per evidenziare la pratica dell’anatocismo e verificare, a seconda del periodo storico, se i conteggi e gli interessi applicati dalla banca siano corretti, è necessario l’ausilio di specialisti in analisi matematica e finanziaria. Dovranno essere esaminate tutte le scritture contabili del conto corrente, dal contratto di affidamento agli estratti conto scalari, per tutto il periodo da prendere in esame, sostanzialmente per tutta la vita del conto corrente medesimo. L’assistenza degli esperti si rende ancor più necessaria viste le variazioni normative e legislative che si sono susseguite nel tempo, e, quindi, essendo il contratto di conto corrente un rapporto che, generalmente, si protrae per molti anni, va verificato tenendo conto della legislazione vigente in ogni periodo. È inoltre importante sapere che è possibile analizzare il conto corrente anche se è stato chiuso, purché non sia stato estinto da più di dieci anni, essendo il conto corrente soggetto alla prescrizione ordinaria decennale.
La GMB FINANCE è specializzata nella verifica e nel recupero di interessi e costi illegittimi praticati nei conti correnti affidati.
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