L’Arbitro Bancario Finanziario: cos'è e come funziona
Cos’è l’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF)? Come si può anche leggere sul sito ufficiale di ABF, esso è un sistema di risoluzione alternativa delle controversie che possono sorgere tra clienti e banche o finanziarie - Articolo a cura di Alessandro Di Napoli
L’ARBITRATO BANCARIO FINANZIARIO (ABF): LA GENESI
L’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF) è sostenuto, per la sua attività, da Banca d’Italia ed è un organismo indipendente ed imparziale. Le sue decisioni non sono vincolanti per le parti, non è un giudice, ma l’inadempimento è reso pubblico, generando, così, una cattiva immagine dell’Istituto inadempiente. Istituito nel 2009 in attuazione dell’art. 128bis del TUB ad esso ci si può rivolgere, non prima di aver sporto regolare reclamo direttamente alla controparte, per tutte le questioni di carattere finanziario per i rapporti sottoscritti, appunto, dal 1 gennaio 2009.
L’ARBITRATO BANCARIO FINANZIARIO (ABF): ALCUNE STATISTICHE
Presso l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) sono state presentate sempre più istanze, vuoi per la maggiore velocità di decisione rispetto alla giustizia ordinaria, vuoi per i minori costi da sostenere, non è necessario l’avvocato e l’importo del diritto fisso è di soli 20 euro, ad oggi già decine di migliaia sono stati i clienti che hanno utilizzato il ricorso presso l’ABF per dirimere controversie e, come recita l’ultima relazione delle attività svolte dall’arbitrato, nel solo 2016 sono pervenuti 21.652 ricorsi di cui 13.770 giunti a decisione e, di queste, ben il 75% con esito sostanzialmente favorevole al cliente e oltre 13 milioni di euro riconosciuti ai ricorrenti. L’aumento dei ricorsi presso questa forma di risoluzione delle controversie di tipo bancario/finanziario ha reso necessario aumentare le sedi dei collegi e, oggi, sono operative sette sedi, Bari, Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Napoli e, in ogni collegio, l’organo decidente è composto di 5 membri, il Presidente e due membri scelti da Banca d’Italia, uno designato dalle associazioni degli intermediari e uno dalle associazioni che rappresentano i clienti consumatori.
L’ARBITRATO BANCARIO FINANZIARIO (ABF): QUANDO CI SI PUO’ ACCEDERE
L’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF) non può essere adito per qualsiasi controversia con banche o finanziarie ma solo per quelle dove l’importo della contestazione non superi i 100.000 euro e, come detto, il contratto sia stato sottoscritto a partire dal 1 gennaio 2009 così come non si può ricorrere all’ABF se non si è prima inviato un reclamo scritto all’intermediario, il quale è tenuto a rispondere entro 30 giorni; se non lo fa, o il cliente è insoddisfatto della risposta, allora è possibile rivolgersi all’arbitrato. L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) non può decidere su questioni riguardanti attività con finalità d’investimento, beni e servizi diversi da quelli finanziari e bancari oppure controversie già all’esame di arbitri, conciliatori o della autorità giudiziaria. Non c’è, invece, un limite d’importo se si chiede di accertare diritti, obblighi e facoltà. Il reclamo va presentato in forma scritta e non è possibile essere ascoltati per esporre fatti poiché è prevista la sola procedura in forma scritta così come non è prevista l’acquisizione di prove mediante perizie disposte d’ufficio dal collegio.
L’ARBITRATO BANCARIO FINANZIARIO (ABF): COME INFORMARSI
Come si è visto, quindi, l’istituzione dell’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF) ha messo a disposizione degli utenti uno strumento semplice, economico e veloce per dirimere tutte quelle controversie che tipicamente possono nascere tra clienti ed istituti finanziari in merito, in particolare, a finanziamenti, mutui, cessioni del quinto di stipendio e tutte quegli strumenti finanziari che, in particolare il consumatore, sottoscrive. È molto importante che, prima di adire l’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF), ci si informi bene sulla procedura, il sito web è molto ben costruito e leggibile ma, essendo disponibile, come detto, la sola procedura scritta, molto spesso conviene farsi assistere da un consulente esperto della materia così da comporre il reclamo nella maniera più corretta e sostenere la propria richiesta in compiuta e precisa magari evitando così, a monte, infondati “litigi” con la propria banca o finanziaria con le quali, se ben assistiti, si può sempre tentare un dialogo per sciogliere eventuali nodi e migliorare il rapporto banca/cliente che oggi, più che mai, è incrinato dalla crisi economica e e dagli eventi che hanno coinvolto il sistema delle banche facendo diminuire la fiducia in esse.Fiducia senza la quale nessun sistema finanziario moderno può esistere.
Dall'articolo su Soldionline.it a cura di Alessandro Di Napoli (GMB FINANCE)
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