Spese pagate in eccesso nelle cessioni del quinto: come ottenere il rimborso
Il rimborso delle spese e dei costi pagati in eccesso nelle cessioni del quinto estinte anticipatamente o rinegoziate
La cessione del quinto rimane uno degli strumenti finanziari più utilizzati in Italia da dipendenti pubblici, dipendenti di aziende private e pensionati. Questa tipologia di prestito si caratterizza per il fatto di essere rimborsata direttamente dal datore di lavoro trattenendo l’importo della rata dalla busta paga, o dalla pensione. L’importo della rata non può superare il 20%, quindi un quinto, dell’importo netto dello stipendio o della pensione.
Le spese ed i costi applicati nelle cessioni del quinto
Alla stipula di una cessione del quinto le banche e le finanziarie applicano tutta una serie di spese e commissioni per la gestione della pratica, quali le spese di istruttoria, le commissioni bancarie, i costi assicurativi o le spese finanziarie. A questo occorre sommare anche le spese dovute per le assicurazioni obbligatorie o facoltative e i costi corrisposti per le spese di agenzia ed intermediazione. Tutti questi importi vanno a gravare pesantemente sul consumatore.
La normativa europea e quella nazionale, nonché l’orientamento stabilito dalle decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario, stabiliscono che, in caso di estinzione anticipata di un contratto di cessione del quinto dello stipendio o della pensione, il consumatore ha diritto ad ottenere il rimborso di tutti i costi non maturati al momento dell’estinzione, ma già pagati alla stipula del contratto. Quindi, quando si rinnova o si estingue anticipatamente un contratto di cessione del quinto, gli istituti di credito devono considerare nel conteggio estintivo il rimborso di quelle spese e costi che sono stati anticipati alla stipula del contratto e che coprono l’intera durata del finanziamento, ma di cui il consumatore non ha ancora goduto nel momento in cui decide di estinguere il finanziamento prima della scadenza naturale.
La maggior parte delle volte, però, i conteggi sono sbagliati e non tengono in considerazione ingenti somme che il cliente dovrebbe ottenere come rimborso. Nella maggior parte dei casi, i clienti ricevono solo un rimborso relativo agli interessi non ancora maturati che non comprende quasi mai tutti gli altri costi non maturati e che quindi dovrebbero essere rimborsati in quota parte.
Come ottenere il rimborso delle spese pagate in eccesso al rinnovo del quinto
Per comprendere quali spese e commissioni devono essere rimborsate, e in che misura, nel momento in cui un consumatore decide di estinguere anticipatamente una cessione del quinto dello stipendio o della pensione, oppure di rinnovarla con una nuova cessione, non è sufficiente una semplice lettura del contratto ma, piuttosto, è necessario verificare le singole voci di costo e di spesa pagate alla stipula, anche alla luce delle decisioni di merito emesse dall’Arbitro Bancario e Finanziario e dalla giurisprudenza di riferimento, sia nazionale che comunitaria.
Per ottenere il rimborso delle spese e dei costi pagati in eccesso alla stipula del contratto è necessario seguire determinate regole e tempistiche; dopo aver effettuato una corretta analisi documentale vanno calcolati gli importi attraverso una perizia tecnica e va inviato un reclamo all’istituto; laddove al reclamo non corrispondesse una definizione della pratica, si potrà depositare un ricorso presso l’ABF e attendere, quindi, l’emissione di un lodo arbitrale. Sono tutte attività che potranno essere correttamente svolte solo da specialisti nel settore bancario/finanziario a cui converrà rivolgersi ogni volta che si è estinta anticipatamente una cessione del quinto o un prestito personale.
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