Cosa sono i derivati bancari tossici: rischi e controindicazioni
Tutto quello che c’è da sapere sui derivati bancari tossici: cosa sono, come funzionano e quali rischi comportano per gli investitori.
I derivati bancari sono saliti agli onori delle cronache come strumenti finanziari rischiosi, spesso causa di ingenti perdite presso investitori e imprese, sollevando interrogativi sull’eccessiva disinvoltura con cui vengono messi sul mercato. Nonostante i casi di fallimento come quelli di Lehman Brothers e la crisi delle banche come MPS, i contratti finanziari di Swap, i Futures e l'IRS (Interest Rate Swap) continuano ad essere ancora molto diffusi. Scopriamo cosa sono i derivati bancari e quali si definiscono “tossici”.
Cosa sono i derivati bancari
I derivati bancari sono diventati strumenti finanziari divenuti molto diffusi a partire dagli anni ’90. Come suggerisce il nome, si tratta di titoli il cui prezzo deriva dall'andamento del valore di un altro bene o di un’altra attività definita “sottostante”, che può essere costituita da azioni, indici finanziari, valute, tassi d'interesse o anche beni materiali, come immobili o materie prime. I derivati bancari sono dunque una “scommessa” sulla previsione dei prezzi di determinati beni che, se da un lato permettono di moltiplicare le possibilità di profitto (quando si scommette sul maggior guadagno rispetto al capitale investito), dall’altro moltiplicano rischi e le possibilità di perdite a causa della complessità della valutazione.
I derivati tossici
Nonostante siano nati come strumento di copertura dai rischi finanziari (gli Interest Rate Swap dovrebbero “coprire” le passività sottostanti dal rischio di rialzo dei tassi di interesse), la natura speculativa dei derivati bancari ha portato ad una vera e propria degenerazione, dando vita ad un vero e proprio mercato di titoli definiti “tossici”. I derivati tossici sono infatti quelli che - per complessità, squilibrio finanziario tra le parti o presenza di costi impliciti - presentano un tasso di rischio così elevato da rendere praticamente certa la minusvalenza in capo al cliente. Si riferiscono in particolare ai contratti SWAP venduti dalle banche ai clienti al di fuori dei mercati regolamentati (Over the Counter): questi derivati sono infatti, per la maggior parte dei casi, privi degli elementi standard stabiliti dalle autorità di mercato, e con caratteristiche che vanno quasi esclusivamente a favore delle banche, provocando ingenti perdite nelle casse di aziende ed enti pubblici che ne hanno fatto uso.
I rischi dei derivati tossici
Il rischio per gli investitori è quello di sottoscrivere prodotti bancari – come leasing, finanziamenti o mutui – legati, all’insaputa di chi li acquista, a titoli derivati caratterizzati da un sistema di valutazione opaco, complesso e privo di garanzie, venduti al solo scopo di speculare e trarre profitto. Per difendervi dalle speculazioni legate ai derivati bancari tossici, e ottenere il rimborso delle perdite subite, potete richiedere uno studio di fattibilità gratuito agli analisti di GMB Finance, società specializzata nel recupero degli interessi illegittimi e delle perdite finanziarie causate dalla sottoscrizione di contratti bancari e finanziari irregolari, in grado di fornirvi assistenza legale di esperti nel diritto bancario.