Società trentina ottiene lodo arbitrale favorevole e recupera € 420.000 su derivato

Grazie all’intervento della GMB Finance una società del settore energy recupera le perdite subite su un contratto IRS sottoscritto a copertura di un leasing

Un’azienda trentina operante nel settore energy si è rivolta alla GMB Finance per far analizzare un contratto derivato di tipo Interest Rate Swap (IRS) fisso contro variabile, sottoscritto nel 2012, di importo pari ad 4.9 milioni di euro, con lo scopo di mitigare il rischio di oscillazione del tasso leasing del contratto di locazione finanziaria sottostante di 8.8 milioni di euro del 2010, concesso per realizzare un impianto fotovoltaico su un fabbricato.

L’azienda, insospettita dai considerevoli flussi di cassa pagati a titolo di differenziale, ha deciso di rivolgersi alla GMB Finance con lo scopo di far valutare il contratto derivato sottoscritto e la sua regolarità, e verificare la presenza di eventuali criticità legali o finanziarie.

La perizia tecnica della GMB Finance ha evidenziato immediatamente come il contratto IRS venduto alla società non fosse idoneo rispetto alla strategia di copertura dal rischio di oscillazione dei tassi: al contrario, la sottoscrizione del derivato ha aggravato l’azienda di rischi aggiuntivi, e costi impliciti non dichiarati al momento della stipula del contratto. Dalla relazione tecnica è emerso che nel contratto IRS la banca non aveva specificato il criterio di calcolo del Mark to Market, né illustrato gli scenari probabilistici prima della sottoscrizione dello stesso. In base ai calcoli effettuati dagli analisti della GMB Finance solamente nel 4,10% dei casi la società avrebbe potuto ottenere dei flussi di cassa netti positivi, e nel 95,1% dei casi sarebbe quindi intercorsa in flussi di cassa netti negativi, come effettivamente si è verificato. Infine, la perizia ha rappresentato l’esistenza di strumenti di copertura alternativi rispetto al derivato venduto, che non sono stati prospettati dalla banca alla società in sede di sottoscrizione del contratto, e che avrebbero potuto rispondere meglio all’obiettivo di copertura dall’oscillazione dei tassi, producendo flussi di cassa nettamente inferiori rispetto a quelli generati dal derivato venduto.

Per tutte queste ragioni è stata avviata controversia arbitrale nei confronti dell’istituto bancario, che si è conclusa con un lodo favorevole all’azienda, il quale ha visto la restituzione di € 420.000 oltre interessi da parte della banca all’azienda trentina quale risarcimento del danno subito.

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